Disegni dagli Uffizi rivisti, una mostra online del Kunsthistorisches Institut di Firenze

A partire dal 14 febbraio 2011 la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz presenterà 44 disegni del fondo Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (GDSU) in una mostra online.

La collezione del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi è da annoverare tra l e più antiche raccolte pubbliche di grafica al mondo, disponendo di un fondo di oltre 150.000 opere, la cui fondazione risale a metà del XVII secolo. Il progetto interdisciplinare „Euploos“, iniziato nel 2006 dagli organizzatori della mostra in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, si dedica allo studio di tale rilevante collezione, con l’obiettivo di catalogare e digitalizzare e parallelamente sviluppare una ricerca scientifica a livello internazionale sulla grafica, nell’accezione semanticamente più ampia del termine stesso.

Nella mostra online vengono presentati per la prima volta i risultati più recenti di questo Progetto relativi a un gruppo di opere selezionate, e acquisiti a seguito di una meticolosa indagine filologica e un’attenta analisi sulle tecniche, i materiali e lo stile. Ne emerge, anche solo attraverso qualche esempio circoscritto, il potenziale scientifico del Progetto. Quanto le nuove attribuzioni possano essere rilevanti e quali sviluppi conoscitivi esercitino nei confronti di interi gruppi di opere lo mostreranno i casi scelti per la mostra online.

Nel 2008, ad esempio, un disegno con una figura maschile (inv. 6767 F) è stato attribuito alla suora domenicana Plautilla Nelli (1523-1588), legata a Fra Bartolommeo. Il foglio, assegnato all’artista fiorentino Giovanni Antonio Sogliani da Pasquale Nerino Ferri (1851-1917), Direttore storico del Gabinetto Disegni e Stampe, sulla base degli scritti di Berenson, veniva in realtà già attribuito alla Nelli nell’inventario di fine Settecento che lo descrive per la prima volta. Il rinvenimento della nota apposta da Filippo Baldinucci sul verso ha consentito la rivalutazione di quell’antica classificazione.

Nella „Madonna in trono con Bambino e santi“, fino a oggi assegnata a un artista anonimo del XVII o, in alternativa, del XVIII secolo, si è riconosciuto uno studio preparatorio del pittore bolognese Marcantonio Franceschini per la pala d’altare realizzata nel 1687 e destinata alla chiesa San Giovanni Battista dei Celestini a Bologna.

La mostra online presenta anche le acquisizioni degli ultimi anni promosse dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Tra queste si contano non solo opere di artisti più antichi, come Amico Aspertini, rappresentato da “Il trionfo militare”, ma anche disegni di autori del XX secolo. Accanto a “I cinque studi di teste” dell’artista svizzero Alberto Giacometti, che nelle sue linee intense e spezzate esprime una visione disperata dell’esistenza, figura il gouache „Sans titre“ del francese Jean Fautrier risalente al 1946. Esso fa parte della serie „Otages“, che l’artista realizzò nella clinica psichiatrica di Chatenay, dove si era rifugiato tre anni prima.

Per promuovere i confronti scientifici sui diversi temi inerenti alla grafica, i partner del progetto „Euploos“ organizzano regolarmente mostre e convegni. Il prossimo convegno del progetto di ricerca „Linea“ è promosso da Gerhard Wolf (Kunsthistorisches Institut in Florenz) e Marzia Faietti (Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e avrà luogo a Firenze: Aesthetics and Techniques of Lines between Drawing and Writing, 30 giugno – 2 luglio 2011.

Ulteriori informazioni sul progetto „Euploos“ sul sito www.linesonline.org

Progetto: Costanza Caraffa, Marzia Faietti
Testi: Elisabetta Bandinelli Fossi, Elena Bonato, Cristina Casoli, Maria Elena De Luca, Cristiana Garofalo, Ilaria Rossi, Raimondo Sassi
Coordinamento e redazione: Almut Goldhahn, Ilaria Rossi

La prossima mostra online verrà inaugurata il 20 giugno 2011 e sarà dedicata alla collezione di fotografie dello storico dell’arte Gustav Ludwig.


Per ulteriori informazioni:
Astrid Müller
PR-Referentin/ Öffentlichkeitsarbeit
Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut
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Fonte: www.saimicadove.it